giu
2
2014

Ascensione è riscoperta della paternità di Dio

       La solennità dell’Ascensione che celebriamo quest’oggi ci rimanda alla paternità di Dio. Nel Vangelo secondo Matteo (28, 20) ascoltiamo Gesù che dice “io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Ma come, ascende al cielo e resta con noi? Come a rimanere colui che sta partendo?
       Nel nostro dialetto siciliano assumiamo una formula simile quando usciamo di casa, siamo soliti dire “sto venendo”. Di fatto stiamo andando, eppure c’è la promessa del ritorno.    Nell’espressione evangelica c’è un di più: il Gesù che parte è colui che rimane!
         La domenica dell’Ascensione porta a riscoprire la verità della vita cristiana: è comunione piena con Dio. Quando parliamo di comunione esprimiamo una relazione che permane, viva ed intensa, tra due o più. Qualcosa di simile accade nel sentimento di una madre che tiene sempre presenti i suoi figli anche se essi sono altrove.More...

feb
16
2014

Per un cammino di prossimità

    “Certamente tutti noi siamo chiamati a crescere come evangelizzatori. Al tempo stesso ci adoperiamo per una migliore formazione, un approfondimento del nostro amore e una più chiara testimonianza del Vangelo. In questo senso, tutti dobbiamo lasciare che gli altri ci evangelizzino costantemente; questo però non significa che dobbiamo rinunciare alla missione evangelizzatrice, ma piuttosto trovare il modo di comunicare Gesù che corrisponda alla situazione in cui ci troviamo. In ogni caso, tutti siamo chiamati ad offrire agli altri la testimonianza esplicita dell’amore salvifico del Signore, che al di là delle nostre imperfezioni ci offre la sua vicinanza, la sua Parola, la sua forza, e dà senso alla nostra vita.
          Il Taccuino di marcia dei MdS si arricchisce di una nuova pagina di vita fraterna alla luce dell’esortazione apostolica “EvangeliiGaudium” di Papa Francesco.
               Domenica 9 Febbraio 2014 la fraternità itinerante MdS si è ritrovata all’Oasi S. Francesco, presso le Suore cappuccine dell’Immacolata di Lourdes di Termini Imerese, vivendo così una giornata tra fraternità e preghiera, proponendo uno spazio e un tempo di Ascolto profondo, intimo e al contempo comunitario, lasciando germogliare interiormente le preziose indicazioni che Papa Francesco ha donato attraverso la stessa Esortazione Apostolica.More...

feb
14
2014

San Valentino 2014. Misure anticrisi per festeggiare l’amore!

       Come un orologio svizzero ecco che arriva  puntuale il giorno di San Valentino e sicuramente già da giorni molte coppie vivono dentro una sana inquietudine. Che regalo fare al mio lui o alla mia lei?
         Eccole subito in giro per i negozi a cercare qualche regalo carino oppure su internet per cercare qualche idea o ancora a casa dietro una scrivania per pensare come stupire la persona amata; forza dell’amore che per un attimo ci fa scordare questo periodo di “crisi”, perché diciamocelo, almeno l’amore non deve essere intaccato dalla crisi.
       Papa Francesco continua, grazie a Dio, a “martellarci” amorevolmente con le parole gioia e tenerezza, parole queste che in amore non devono assolutamente mancare.
          La gioia che la persona che amiamo ci dona quando ci è vicina, quando la pensiamo, quando ci parla, la gioia di riconoscerla come Dono di Dio per la nostra vita. La tenerezza poi non le parliamo, penso che sia il sale di un rapporto di coppia, si perché di discorsi più o meno interessanti e di parole siamo continuamente “bombardati” tra TV e social network, ma la tenerezza, quella reale, ce la può dare solo chi ci ama e che ci sta a fianco; proprio cosi,  grazie a Dio, la tecnologia non può sostituire il contatto umano, l’Incontro con l’altroche è “..osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne” (Gen 2,23a), l’abbraccio deve essere reale, non virtuale. More...

feb
14
2014

EL NOVIAZGO UN CAMINO DE AMOR EN EL DESCUBRIMIENTO DEL OTRO.

          Un día, hace tiempo, os encontrasteis por primera vez. Nació entre vosotros una simpatía que, al pasar el tiempo, al ir aprendiendo a conoceros mejor, se ha transformado en cariño, en amor, hasta el punto que  desean hacer un camino juntos para conocerse y crecer en el amor.

         El evangelio nos narra como, en la noche que precedió a su pasión, Jesús reunió a sus discípulos alrededor de una mesa y les abrió su corazón, comunicándoles su testamento espiritual: Este es mi mandamiento: Que os améis unos a otros como yo os he amado. Y añadía inmediatamente: Nadie tiene amor más grande que el que da la vida por sus amigos. Con estas palabras indicaba su muerte cercana subrayando que su entrega sólo tiene sentido desde la perspectiva del amor. Porque ama; porque ama como nadie ha amado, se entrega incluso a la muerte. Porque ama hasta la muerte, quiere que los suyos se amen e incluso cuando sea necesario den la vida por los hermanos como él lo ha hecho. Y llama amigos a quienes aceptan participar de este amor sin medida. Cristo invita a los suyos a formar una sola familia unida en el amor, capaz de mostrar a los hombres de todos los tiempos el amor que Dios nos tiene. Esta es nuestra vocación como cristianos, que, sin embargo, a causa de nuestro egoismo, demasiado a menudo no llega a ser una realidad. More...

feb
13
2014

La palestra degli innamorati. Il fidanzamento: tempo di crescita, di responsabilità e di grazia

            Non sono pochi e neppure di secondaria importanza i cambiamenti intervenuti nel modo oggi diffuso di intendere il fidanzamento: si tratta di cambiamenti che esercitano il loro influsso sia nella valutazione sia nei comportamenti.
Fino ad un recente passato, infatti, esistevano un fidanzamento ufficiale e degli “sponsali”, che caratterizzavano il tempo di avvio risoluto e pubblico verso il matrimonio, comportavano impegni morali e sociali reciproci molto seri anche se non definitivi tra i due fidanzati, coinvolgevano famiglie, amicizie e comunità e si esprimevano con gesti e parole trasmesse dalla tradizione.
           Oggi molto di tutto questo è andato scomparendo e lo stesso termine “fidanzamento” appare spesso come desueto: la relazione di coppia per lo più non si orienta immediatamente al matrimonio; l'amore tra “ragazzo” e “ragazza”, anche nella prospettiva di un eventuale matrimonio, è vissuto molto spesso come un affare privato che riguarda soltanto i due interessati; il tempo del fidanzamento rischia di essere visto semplicemente come una fase di passaggio senza un suo preciso significato che non sia, tutt'al più, quello di preparare quanto è utile per sposarsi; si vanno moltiplicando le coppie che arrivano alla celebrazione delle nozze dopo diversi anni dall'inizio del loro cammino di amore.
         Non mancano in tutto ciò aspetti positivi, quali una maggiore libertà di scelta, una certa autonomia dalle famiglie di origine, una più giusta parità tra uomo e donna. Nello stesso tempo, però, siamo di fronte a modificazioni connesse con la crisi dei valori del matrimonio e della famiglia, la banalizzazione della sessualità, una falsa concezione della libertà, la paura di fronte ad impegni definitivi, una spiccata privatizzazione dell'esistenza, la difficoltà a trovare un'abitazione ed un impiego, l'insufficienza o addirittura la mancanza di adeguati sostegni alla famiglia. In questo contesto, tuttavia, si incontrano giovani disposti a lasciarsi interrogare e accompagnare nella ricerca di un significato più vero da dare al loro fidanzamento. More...

lug
14
2013

Moribondi o amanti della vita?

     I Missionari di Strada oggi si ritrovano per una giornata di fraternità e condivisione a Termini Imerese. E la connotazione a questo incontro viene data proprio dal Vangelo di questa domenica: la parabola del Samaritano descritta da Lc 10, 25-37.
         Il racconto di Gesù scaturisce dalla domanda di un Dottore della Legge che gli chiede cosa fare per ereditare la vita eterna, la felicità per tutta la vita. Gesù lo invita a ricordarsi della Legge e lui vi scorge la regola dell’amore, verso Dio ed il prossimo. A quel punto Gesù gli dice “fa questo e vivrai”, proprio simile atteggiamento procura la vita, tutto il resto invece da morte ed infelicità.
         Il Dottore della Legge però non cerca tanto di scoprire come essere felice, forse pensa di saperlo già e, di fatto, entra in competizione con Gesù come a volerlo cogliere incapace di rispondere. Cerca di intellettualizzare la Parola di Dio, imbrigliarla entro schemi e ragionamenti. Questo non significa accogliere Dio nella propria vita bensì mantenerlo distante, pretendere di tenerlo sotto controllo per non lasciarsi inquietare da Lui!
         Eppure fa una domanda interessante che apre al racconto della parabola del samaritano: “chi mi è vicino?”. Chi mi si avvicina e, implicito, mi ama? La domanda è importante perché noi umani cerchiamo persone che possano amarci e a quel punto cerchiamo contraccambiare l’amore ricevuto. In realtà non saremo capaci di un amore pienamente gratuito fino a quando non avremo sperimentato questo da parte di qualcuno che si dona a noi. 
         Gesù, allora, racconta di un uomo che voltando le spalle a Gerusalemme se ne va verso Gerico. È il movimento proprio di chi si allontana da Dio, dalla sua città,  e si rivolge a Gerico luogo di bramosie, da Israele definito luogo impuro. È la vicenda dell’uomo che si nasconde da Dio rivolgendosi ad altri espedienti e che poi finisce con il ritrovarsi solo per terra, moribondo. È l’essere umano che sperimenta il suo fallimento a motivo del peccato.More...

lug
7
2013

La Comunione e la Fraternità quale missione della Chiesa

  Oggi il Vangelo ci ricorda che l’identità della Chiesa sta nella Missione. La Chiesa è tale perché missionaria, cioè chiamata a farsi comunione, pane spezzato, parola donata, affinché l’altro possa avere vita, vita piena. Oltre a questo aspetto comunionale, la missionarietà della Chiesa ci rimanda ad un aspetto ancora più fondante: se mi scopro figlio di Dio allora riconosco l’altro come fratello!
L’altro non mi è indifferente anche se sconosciuto, è ugualmente figlio di Dio e meritevole di attenzione così come lo sono io. L’esperienza cristiana pertanto, favorisce l’assunzione di una posizione esistenziale di fronte a se stessi, agli altri e al mondo: io sono OK e l’altro è OK, cioè io valgo così come l’altro vale! Condividendo stamane questa risonanza nella Chiesa di Sant’Agnese in Danisinni mi rendevo sempre più conto di come ciascuno è prezioso agli occhi di Dio, nessuno escluso e di come questa verità sia davvero difficile da comprendere quando si sperimenta la vita quale fatica, sofferenza, povertà economica. Pensiamo al grave problema della disoccupazione che investe fasce di giovani in cerca di prima occupazione così come adulti, padri di famiglia, che improvvisamente si ritrovano a perdere il proprio posto di lavoro considerato fino a poco tempo prima “stabile”, ossia garanzia per la propria vita. More...

giu
29
2013

Camminare significa riconoscere il Volto del Maestro

    Il Vangelo di questa domenica (Lc 9, 51-62) ci provoca sul senso che diamo al nostro cammino. La vita di ognuno infatti è comunque un itinere, anche per l’uomo che si sente nella monotonia, per chi dice che tutto è routine. In realtà la vita è cammino che ci chiede di andare seguendo o cercando una direzione. Chi rinuncia a questa potenzialità propria dell’esistere fa dei suoi giorni un continuo vagare privo di orizzonte.
      Il Vangelo ci dice che Gesù si incammina verso Gerusalemme “indurendo il volto”. Ha una direzione ed assume un atteggiamento per attraversare e raggiungere la meta.

      Il termine “indurire” non è da intendersi come un chiudersi o un irrigidirsi piuttosto è da leggersi nel senso di rimanere fermo nella sua direzione e convinzione di vita. Di quale orizzonte si tratta? Gesù va verso Gerusalemme e in tanti gli si opporranno, in modo più o meno lusinghiero, gli stessi apostoli reagendo alla sua decisione gli proporranno alternative più soft. Ricordiamo come Zaccaria aveva profetizzato del Messia quale uomo che avrebbe indurito il volto innanzi agli sputi e agli schiaffi dei nemici. Lui non demorde nel suo cammino anche se questo è irto di difficoltà. È una durezza che mostra il desiderio di Dio cioè quello di volere incontrare e sanare l’uomo ad ogni costo!
       Iniziando questo cammino verso Gerusalemme passa proprio per la Samaria, luogo che poteva essere evitato e che, oltretutto, comportava un contaminarsi e non essere più degni di arrivare a Gerusalemme senza avere fatto prima i riti di purificazione. Incontra l’umanità più lontana, quella che viene additata ed etichettata dai perbenisti, da quanti si reputano giusti! È la via di Dio, procede incurante dei giudizi umani, di quelle categorie utili solo a creare divisioni e trincerare gli uomini dentro realtà fittizie, perfetti paradisi artificiali. More...

giu
21
2013

Missionari Life

        Con le immagini vogliamo ripercorrere alcune tappe del cammino percorso in questi anni.Smile

        Dopo l'esperienza di Dashuria in cammino, animazione di strada iniziata nell'ottobre 2004 svolta il sabato sera nelle principali piazze delle nostre Città: Monreale, Trapani, Palermo, Castelvetrano, Termini Imerese, Salemi, Partinico, Canicattì, Partanna, Mazara del Vallo, Balestrate, San Giovanni Gemini, Bivona,

      la fraternità nel 2008 si è tuffata nella esperienza dell'animazione estiva, una settimana o più, di animazione in spiaggia e nel litorale delle principali località balneari:

       Tre Fontane, Selinunte, Terrasini, San Leone, Termini Imerese. Anni di condivisione in cui i Missionari di Strada hanno tessuto ponti dalla Sicilia a Napoli e alla Toscana.More...

giu
8
2013

Riscoprire il Dono della vita

         L’immagine che ci viene proposta dal Vangelo (Lc 7, 11-17) di questa domenica è quella di un Incontro: tra un corteo di vita ed un corteo di morte. Gesù insieme ai discepoli e ai testimoni degli eventi di misericordia da Lui operati va verso una Città, Nain. C’è il muoversi di Dio che è un cercare gli angoli più oscuri, tenebrosi, della vicenda umana. Lui vuole incontrare l’uomo perduto, afflitto, tormentato dal dolore e dal fallimento totale qual è la morte.
        Dio è cercatore, non si rassegna, e in questo caso trova una persona che rappresenta quanto di più grave possa accadere all’umanità, pertanto rappresenta tutti chi ha sofferto poco così come chi ha sofferto molto e, in ogni caso, rappresenta tutta l’umanità che si confronta con il dramma della morte. La donna ha perso gli affetti più cari, il marito ed il figlio e ora sta accompagnando quest’ultimo all’uscita della città. C’è una tristezza, una mestizia nella vita umana che è data da una consapevolezza: tutto passa, le opere, ciò che posso fare, quello che posso costruire, le stesse persone che conosco e che amo, tutto passa! Ora fare uscire dalla città, significa fare uscire dalla propria quotidianità, la città è il luogo in cui si vive, mettere fuori equivale ad escludere. Pensiamo all’annosa questione dell’immigrazione, li espatriamo per non averli più innanzi ed è un modo per tenerli fuori dalla nostra vita, farli morire per noi e, di fatto, sappiamo di molti che sono morti attraverso questa ri-consegna alla Nazione di provenienza.
        Tornando all’episodio evangelico Gesù sta per entrare in città, il suo entrare nella nostra quotidianità è un portare vita nuova, permette la riscoperta di tutto, opere ed eventi, in funzione della vita. Allora la vita non sarà più “tempo da far fruttare economicamente”, ricerca per ottenere potere, posizione, o un nome sociale per dimostrare che si ha diritto a vivere e che si è persone importanti, o ancora scalata per arrivare a convincersi che la propria vita ha avuto un senso: “ho fatto grandi cose e per questo la mia vita è stata piena”. Lui restituisce dignità ad ogni cosa, ad ogni persona, nulla è perduto se è nel Bene, ciò che è frutto dell’Amore è eterno. More...

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