gen
4
2015

Destarsi dalle luci per vedere la Luce

    Torna oggi la pagina del prologo di Giovanni (Gv 1, 1 - 18) attraverso cui l’evangelista ci racconta il senso della nascita di Gesù. Sembra che il quarto Vangelo appositamente eluda i racconti della natività per aprirci ad una Verità nascosta che, altrimenti, potrebbe rimanere taciuta perché presi dalle immagini più esteriori.  Come, ad esempio, se l’animazione, durante la Missione di Strada, acquisisse più importanza dell’Adorazione serale.More...

dic
28
2014

L'umanità ha ancora diritto a ritrovarsi come Famiglia

    Vediamo come, ancora oggi, la Sacra Famiglia continua ad essere modello e sostegno in un contesto in cui l’istituto familiare sembra essere minacciato nella sua identità profonda, come a dire che non è più vero che un uomo ed una donna sono chiamati a creare famiglia poggiando la loro scelta il Dio, ed aprendosi alla paternità e alla maternità quale vocazione di vita!More...

dic
25
2014

Natale è chiamata a custodire la Vita

    La celebrazione del Natale a primo acchito ci rimanda proprio alla responsabilità che abbiamo delle reciproche vite, ciascuno chiamato a custodire la vita altrui. Gesù sarà custodito prima di tutto da Maria e Giuseppe e, al contempo, Lui custodirà tanti che incontrerà lungo il cammino fino a donarsi dalla Croce all’umanità intera.
Il pensiero torna, questa sera, al presepe di Betlemme, cioè a quel luogo definito da un recinto come una mangiatoia o una greppia, l’unico luogo ove trovò posto e custodia il Figlio di Dio che veniva nel mondo.More...

dic
13
2014

L'Evangelizzazione: dalle aspettative al desiderio

   L’Evangelizzazione scaturisce dall’avere accolto la Luce che ha illuminato le nostre vite e proprio il Vangelo di questa III Domenica di Avvento ci rimanda al senso di questa esperienza.
Si, è un chiaro invito a riconoscere chi siamo e chi è Dio che si rivela a noi. Chiarificare la propria identità permette di aprirsi al Signore con fare nuovo,infatti, più ci si confonde in merito a chi siamo e più è difficile volgersi al Creatore.
        Giovanni dà testimonianza alla Luce, è questa la prima identità dell’uomo: ricordare la Luce. È proprio bella questa espressione in quanto la Luce rappresenta l’amore di Dio, il suo donare vita, il suo relazionarsi con misericordia. Ricordare la Luce, con la propria vita, equivale ad attestare di essere dono, di essere desiderati e, nel caso specifico, frutto di un amore disinteressato che vuole dare dignità fino al Cielo stesso: sentirsi riconosciuti quali figli.
        Il Testimone, inoltre, non “afferra” la Luce maMore...

dic
8
2014

L'occasione della vita dipende dall'Amen che professiamo

              E’ un segno che i Missionari di Strada abbiano ripreso il loro cammino alla vigilia dell’Immacolata nella Chiesa di Danisinni. Racconteremo appresso dell’esperienza di formazione e preghiera fatta lo scorso pomeriggio, ci soffermiamo ora, sulla Parola che la liturgia ci consegna quest’oggi, Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria.
         Inizia con una domanda che attraversa, dalle Origini, la storia dell’umanità di ogni tempo: “Adamo dove sei?”. È la domanda di un Dio che non si arrende innanzi al nascondimento dell’uomo, il desiderio dell’amante che accetterà di chinarsi fino agli abissi per ritrovare l’amato, cioè ogni essere umano!More...

nov
30
2014

Recuperare il senso dell'Attesa

   Iniziamo questo tempo di Avvento con un respiro ecumenico: "Celebrare l'Avvento, significa saper attendere, e l'attendere è un'arte che, il nostro tempo impaziente, ha dimenticato. Il nostro tempo vorrebbe cogliere il frutto appena il germoglio è piantato; così, gli occhi avidi, sono ingannati in continuazione, perché il frutto, all'apparenza così bello, al suo interno è ancora aspro e, mani impietose, gettano via, ciò che le ha deluse. Chi non conosce l'aspra beatitudine dell'attesa, che è mancanza di ciò che si spera, non sperimenterà mai, nella sua interezza, la benedizione dell'adempimento". Risuonano ancora con grande attualità queste parole pronunciate da Dietrich Bonhoeffer, il 2 dicembre 1928, durante il Sermone sulla prima domenica di Avvento.More...

nov
22
2014

La provocazione del Re Pastore

      L’Annunzio missionario trova in questa domenica una particolare prospettiva per riscoprire la centralità di Cristo e, al contempo, la necessità del servizio al Prossimo.
       La profezia di Ezechiele (34, 11ss.) apre la Parola, della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo , come ad introdurci alla misericordia del Re Pastore: “Andrò in cerca della pecora perduta e ricondurrò all’ovile quella smarrita, fascerò quella ferita e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della forte; le pascerò con giustizia”. La regalità di Dio si manifesta attraverso la sua misericordia, Lui, indicato nel Vangelo quale “Bel Pastore”, precede le sue pecore chiamandole per nome. Intraprende una relazione intima e personale con loro, le attende, le cerca se si smarriscono, e stando dinanzi a loro affronta per primo le intemperie ed i pericoli fino a difenderle con la propria stessa vita.
       È così che l’immagine veterotestamentaria ci introduce a quella evangelica in cui il Volto di Dio viene pienamente rivelato dalla misericordia di Gesù. Lui per primo affronta la morte e la sconfigge, la Croce sarà il luogo in cui Cristo verrà indicato e riconosciuto quale Re dei Giudei, il Figlio di Dio.More...

nov
16
2014

Qualità o talento?

   Partiamo dallo sfatare il buonismo con cui sovente si legge questa parabola tradendone il significato profondo. Oggi, XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, meditiamo la Parabola dei talenti (Mt 25, 14ss), in cui troviamo tre servi di cui uno tradisce l’aspettativa del padrone compromettendo la propria esistenza.
         È proprio dalle aspettative che abbiamo che dipende la direzione e la messa in gioco della nostra vita. Se ciascuno si aspetta poco, dicendosi che la propria vita è sfortunata o meno di quella di un altro, allora si troverà ad esprimere poco, se invece si aspetta grandi cose allora riuscirà in un progetto unico ed irripetibile. Questa capacità di riuscita non consiste, però, nella idealizzazione di sé tipica del narcisista che si crede onnipotente e i fallimenti non dipenderanno dalla sorte o dal sentirsi “brutti” o “vittime” del sistema. Un simile ragionamento è esclusivamente umano e Dio non vi trova spazio!More...

nov
9
2014

L'uomo dimora di Dio

  Oggi è la festa della Dedicazione della Basilica lateranense, la Cattedrale del Vescovo di Roma e, proprio per questo, festa in tutto l’ecumene cattolico. Ci viene annunciato il Vangelo della cacciata dei venditori al Tempio (Gv 2, 13-22), episodio che merita una lettura profonda per cogliere appieno la significatività del gesto.More...

ott
26
2014

Tornare a chiedersi su cosa poggiare la propria vita

   Ci sono domande necessarie e che nessuno può eludere. Ogni essere umano cerca un senso per la propria vita, una direzione che possa spiegare i suoi giorni. La pagina del Vangelo di questa domenica (Mt 22, 34-40), si muove proprio in questa direzione ed inizia con una domanda: “Qual è più grande comandamento della Legge?”. Nel passo parallelo del Vangelo di Luca (10, 25) un esperto della Legge, per tentare Gesù, chiede: “Cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”.
La domanda rivolta a Gesù permette di esplicitare quali sono gli appoggi che reggono la propria vita. Dalla meta che ciascuno persegue dipenderà la base, l’appoggio da cui si darà la spinta.More...

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