Apr
26
2015
In questa IV domenica di Pasqua il Vangelo di Giovanni (10, 11-18) recupera il volto del Pastore per dare ulteriormente significato all’esperienza pasquale. Il Cristo è morto e risorto per donare la vita, quella vera, all’umanità che si rivolge a Lui, per custodirla e condurla ai pascoli erbosi dell’eternità.
Gesù continua la sua rivelazione e quella del Padre dicendo: “Io sono il Pastore buono e bello”. Il nome di Dio che conosceva bene la tradizione d’Israele e cioè “Io sono”, ora viene declinato con la caratteristica della bontà e della bellezza del pastore. In quel “Io sono”, rivelato per la prima volta a Mosè, Dio si era manifestato come il presente, letteralmente traducibile con “Io sono qui colui che sono qui”. È il Dio della storia, il Dio che si fa compagno di cammino e, proprio lungo la strada, rivela la sua identità quale “luce, pane di vita, sorgente d’acqua che zampilla, via verità e vita, il Risorto”.More...