ott
21
2014

La Chiesa generatrice e custode

    Insieme a tutta la Chiesa sparsa nel mondo, celebriamo in questa domenica la Giornata Missionaria Mondiale, evento che annualmente ci interpella in modo speciale rispetto alla nostra responsabilità missionaria verso coloro che non conoscono Cristo e, in particolare, verso coloro che vivono in condizioni di estrema povertà anche materiale oltre che spirituale.
       Papa Francesco ricorda che per uscire incontro all’umanità bisognosa di Dio, dobbiamo attingere alla salvezza portata da Cristo. Altrimenti rischieremmo di essere presi dall’offerta di consumo e dall’individualismo propri del cuore comodo e avaro. Cosa diversa è il lasciarsi afferrare dall'amore di Gesù e marcare dal fuoco della passione per il Regno di Dio.More...

ott
4
2014

Restituire a Dio ciò che gli appartiene

      L’esperienza dei Missionari di Strada nasce dalla condivisione del carisma francescano, il Vangelo nasce per strada e si Annuncia per strada, questo era lo slogan delle prime ore, e con una graduale evoluzione la proposta di Dashuria in cammino è diventata esperienza propria della Missione di strada in special modo nelle località balneari. 

     Nel decimo anniversario dalla nascita celebriamo la festa di San Francesco lasciandoci interpellare dall’orizzonte che guida il nostro cammino. Proprio nel Vangelo di oggi Gesù entra nel merito della questione centrale della vita: Posso mai bastare a me stesso? Cioè essere autosufficiente senza avere bisogno di altri?More...

set
14
2014

Il Missionario è uno "spiazzato"!

      Il Missionario riparte dalla Croce, senza sguardo rivolto al Crocifisso non può esserci Annuncio. Oggi celebriamo la festa dell’Esaltazione della Croce, ma cosa c’entra con la nostra vita? Come mai la Croce è al centro della nostra fede?More...

ago
31
2014

E se mi fidassi?

        Oggi il Vangelo (Mt 16,21ss) ci riporta ad un importante dialogo tra Gesù e Pietro. Non sappiamo precisamente il perché della reazione di Pietro alle rivelazioni di Gesù e cioè al fatto che avrebbe sofferto fino ad essere ucciso per poi risorgere. Affermazioni forti, Gesù era il Maestro e non solo un amico per Pietro. Eppure il discepolo non chiede spiegazioni, piuttosto chiama in disparte Gesù per rimproverarlo!
      Poco prima Pietro aveva detto bene, aveva riconosciuto l’identità di Gesù quale Messia cioè liberatore mandato da Dio, e Gesù gli aveva rimandato il suo apprezzamento e il riconoscimento che fosse in ascolto della Parola del Padre. Pietro aveva ascoltato Dio ed aveva risposto con chiarezza d’animo, ora però qualcosa di differente accade.More...

ago
17
2014

Oltre i formalismi: attendere per accogliere

         Al ritorno dall’Albania accogliamo, in questa XX domenica del Tempo Ordinario, la pagina del Vangelo della Cananea. Il Vangelo a volte si fa duro, difficile da accogliere fino a quando rimaniamo sulla sfera emotiva della fede, come se il cristianesimo fosse una questione di sentimentalismo. Ed è così che al termine di una Missione di strada attendiamo che venga meno l’euforia del momento per poterci confrontare, poi, sul significato autentico di quell’esperienza!
      Ascoltando il Vangelo di oggi a primo acchito sorgerebbe spontanea una domanda: perché Gesù non presta subito ascolto a questa donna che grida implorando aiuto?More...

ago
15
2014

Maria porta del cielo

       Mentre sta terminando l’esperienza di servizio e condivisione in Albania, oggi celebriamo la solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al cielo. Una festa dal respiro universale sia perché la condividiamo con la Chiesa d’Oriente, il mondo Ortodosso, e anche perché è segno della meta ultima a cui anela l’umanità intera. Ogni essere umano è fatto per il cielo, per avere un nome che sappia di eternità ed organizza, anche inconsapevolmente, la propria vita nel tentativo di rispondere a questo desiderio. L’Annuncio cristiano trova in questa esperienza la sua profonda ragion d’essere, la vita vissuta con questa consapevolezza apre ad un orizzonte di senso rinnovato e diventa una sfida eloquente, esperienza misteriosa e sacra per ciascuno.
       Proprio Maria, con la sua storia ed il suo agire, ci appare quale modello del cammino, lei che dinanzi alla proposta di Dio ha risposto fidandosi. La vita è questione di fiducia, dinanzi alle continue proposte del Signore potremmo finire i nostri giorni stando sulla difensiva.More...

lug
19
2014

Dal superficiale al profondo

      “Dal superficiale al profondo” potremmo intitolare così il tema biblico di questa Domenica, come a dire che la Parola chiede il passaggio dall’apparente al nascosto. È l’itinerario cristiano che va dal buio della menzogna alla Luce della Verità. Dio, infatti, dà il senso delle cose, dà un perché nuovo e può sempre orientare la vita al Bene anche se essa è stata segnata dall’esperienza di peccato.
        La Parabola della zizzania racconta di come il male viene seminato dal nemico nel sonno, in un secondo momento perché in principio c’è solo il Bene. Già in questo passaggio cogliamo una denuncia: perdere lo stato di vigilanza equivale a far crescere la zizzania. Tornano in mente le parole di Paolo alla Comunità di Roma (Rm 13,11): “È tempo di svegliarvi dal sonno”. Come a dire che l’atteggiamento del cristiano è l’esser desti e, pertanto, sempre in cammino. Ogni Annuncio è come l’esperienza battesimale, cioè l'invito ad uscire dall’acqua e a mettersi in cammino abbandonando lo stato di prima, come il popolo d’Israele che abbandona lo stato di schiavitù attraversando il Mar Rosso fidandosi di Dio, della sua promessa di salvezza.More...

lug
14
2014

Annuncio generoso

         Se di Dio la Scrittura attesta che “in principio è il Verbo” dell’uomo si può dire “in principio è l’ascolto”, ed è a quest’atteggiamento che la Parabola evangelica del  Seminatore (Mt 13, 1-23) ci riporta.
         Gesù ha innanzi molta folla tanto che sale su una barca allontanandosi giusto un po’ da riva per potere parlare ed essere ascoltato. A lui non importa “soltanto” il parlare, non dice per farsi grande, il suo Annuncio è funzionale ad un ascolto, parla per guarire e donare una Parola di vita all’ umanità delusa, smarrita o spenta interiormente.
       Perdere l’ascolto della Parola di Dio equivale ad affrontare la vita in superficie, e questo non nutre ma è mera routine che porta a fare tante cose prive di “gusto”, anche se l’affaccendarsi potrebbe chiamarsi “Missione di strada”. È proprio il tipo di superficie che fa la differenza, prima di arrivare per strada il Vangelo deve avere solcato le vite di quanti lo portano, altrimenti non si tratta di Annuncio ma di informazione relativa alle cose di Dio.More...

giu
27
2014

La gioia dell'Incontro

       I Missionari di Strada ieri sera hanno animato la veglia di preghiera in occasione del centenario di fondazione del Monastero Sacro Cuore di Alcamo. Continua il cammino di condivisione tra i Missionari e le Clarisse, scandito dal consolidato appuntamento con la Veglia per la Pace la notte di capodanno. Durante la Veglia l’ascolto della Parola ha favorito l’adorazione eucaristica ed in particolare il passo del Vangelo di Luca (24, 13ss) sui discepoli diretti verso Emmaus è risuonato nella preghiera.
        “In quello stesso giorno”, così inizia il racconto. Nel Vangelo, dopo la Resurrezione, c’è un solo giorno, il tempo ora è illuminato da una Luce nuova ci muoviamo partendo da un’esperienza, la vita nuova donata dall’Evento pasquale, e andiamo verso una meta la Comunione piena don Dio. Ci rendiamo conto come il tempo da noi tutti possa comunque essere vissuto andando verso una direzione opposta, non tutti i cammini conducono a Dio, anche il peccato è frutto di un cammino che ha una meta ben precisa. More...

mag
26
2013

"Me l'aspettavo": il sorriso di don Pino

         Stiamo vivendo in questi giorni un’esperienza straordinaria, il nuovo raduno dei Missionari di Strada è segnato da due Eventi-segno del tutto straordinari la beatificazione di don Pino Puglisi che abbiamo celebrato stamane e la solennità della Santissima Trinità propria di questa domenica.
In entrambi gli eventi in modo straordinario ci viene rivelato il volto di Dio. La relazione che Lui stabilisce e desidera avere con ogni essere umano, la sua conoscenza che è, al contempo, conoscenza di noi stessi e della nostra identità.
         In primo luogo per conoscere Dio bisogna comprendere quel che è stato detto e rivelato da Gesù, bisogna comprendere come l’amore resta vivo in questo mondo, infatti guardando Gesù qualcuno potrebbe dubitare che chi dona possa trovare gioia o esprimere appieno la sua vita.
         Il brano del Vangelo di questa domenica, Gv 16, 12-15, racconta di come gli apostoli accolgono la consegna di Gesù. Lui ha detto che di lì a poco sarebbe andato via da loro e questo è colto come la fine di tutto, il cuore è triste perché leggono l’offerta di Gesù ed il suo affrontare la persecuzione come luogo di morte. Gesù rivela loro che il “dove” non è la tomba ma il ritorno al Padre e ancora, dopo l’evento della Resurrezione, quando i discepoli cercheranno Gesù tra i morti, Lui ricorderà loro quanto aveva preannunciato.
           È lo Spirito Santo che permette di cogliere la Verità e cioè di svelare ciò che ingabbia e uccide proprio perché peccato. L’offerta di Gesù diventa così svelamento della logica del male che perde il suo potere, tutti potremmo sentirci minacciati dalla tentazione di perdere la vita, di non valere abbastanza, ed è quando assecondiamo questa insinuazione che aderiamo alle logiche di potere, di egocentrismo, di competizione con l’altro riconosciuto quale rivale e non come fratello.
          Consegnandosi Gesù mostra che la logica dell’amore è superiore al male ed è l’unica logica vera, che cioè realizza l’eternità. Il male invece promette l’eternità felice ed in realtà procura l’infelicità eterna. Per passare dalla logica di competizione a quella della comunione è necessario non cercare di essere importanti, i primi, ma interessarsi all’altro, cercare di fare primeggiare l’altro proprio perché amato. È la logica di competizione a ferire le relazioni fraterne, basti pensare alla vicenda di Caino e Abele, ove il primo invidia che l’offerta del fratello sia gradita a Dio. Legge, infatti, questa gioia e accoglienza del Padre quale principio di disparità e non d’amore. More...

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