dic
8
2015

Maria desiderio di Dio

        Celebrare l’Immacolata concezione di Maria equivale ad entrare nella storia dell’umanità con una prospettiva nuova: se Maria è concepita senza peccato è perché Dio desidera donare la pienezza del perdono ad ogni creatura. La festa di oggi celebra il grande desiderio d’amore che Dio ha per l’umanità.

         È questo il senso della creazione immacolata di Maria, lei nasce senza la ferita della disobbedienza ma ciò non toglie che sarà lei a dare liberamente il proprio assenso alla proposta di Dio.

       Non si tratta certo di determinismo, infatti anche l’umanità significata dalla figura di Eva avrebbe potuto ascoltare ed accogliere il dono di Dio, ma così non è stato. La libertà dell’essere umano è sempre rispettata da Dio e Maria mostra come sia possibile utilizzare la propria esistenza poggiandosi nel Signore e non sulla propria autoreferenzialità.More...

dic
6
2015

La forza della Testimonianza

         Questa II domenica di Avvento rimarrà epocale per la storia della Chiesa palermitana, la Messa d’Ordinazione di don Corrado Lorefice è stata un’esperienza viva di grazia e di forte provocazione rispetto all’assunzione di responsabilità che noi cristiani, nel nostro territorio, siamo chiamati a vivere. Grazia e Testimonianza quali percorsi obbligatori per camminare e condividere con l’umanità tutta, il Bene che Dio dona senza esclusione alcuna. La Parola che la liturgia ci offre viene a confermare questo mandato affidato, per mezzo del suo Pastore, alla Comunità palermitana.More...

nov
29
2015

Dall'Attesa dipende la qualità della vita

      La corona di Avvento, nella sua circolarità, ci rimanda alla dimensione del tempo, ciclico e al contempo nuovo perché portatore di Luce. La ridondanza non è colta come monotonia ma quale occasione per la profondità e la sapienza della storia. È nel tempo che si struttura la storia di salvezza, nel tempo che si approfondisce la relazione con Dio.

      In questa prima domenica di Avvento il Vangelo (Lc 21, 25-28.34-36) ci presenta uno scenario apocalittico, cioè una narrazione sulla fine dei tempi. In realtà è il compimento di tutto ma viene presentato con uno sconvolgimento, un perdere ogni cosa per ricreare e trovare un criterio nuovo per stare nella quotidianità.

      Sembrano risuonare i versi di Isaia (65, 17ss), Dio compie una nuova creazione e, per operare, riplasma la sua prima creazione. La distruzione, pertanto, non è finalizzata a procurare disperazione ma a risvegliare la speranza! 

      L’attesa cristiana, questo è il significato di Avvento, non è un proiettarsi verso la meta svalutando il presente. Piuttosto è uno stare nel presente illuminati dalla Luce delle meta.More...

nov
15
2015

Il coraggio della Speranza

        La follia omicida di un gruppo di terroristi viene ancora una volta a ferire, è grande il dolore nel vedere le scene di fuga di gente che scioccata cercava di mettersi in salvo. Quanta barbarie nell’agire dell’uomo, quanto male può abbuiare la dignità di un individuo. Ma il male non può sopraffarci, il timore non può prendere il timone della nostra storia, la paura della morte non può dominare il valore della propria vita.More...

nov
8
2015

L'Occasione della vita

        La vita è sempre Occasione, per l'umile anche la debolezza diventa forza. Due donne ci interpellano oggi, la Parola di Dio ci mette innanzi le gesta di due creature che osano rispondere alla chiamata di Dio non fuggendo dal proprio quotidiano, fidandosi pur passando per la prova. Anzi, dai due racconti si evince che la prova diventa il luogo privilegiato per abbandonarsi pienamente a Dio e lasciarci portare oltre.More...

nov
1
2015

L'Eternità non è magia

       La giornata di oggi, malgrado halloween abbia preteso coprirne il senso, è segnata da una celebrazione paradossale. La Festa di Tutti i Santi è provocazione per questo mondo, celebrazione della meta che viene a dare significato alle cose della vita. Proprio dal traguardo che ci si prospetta, l’esistenza prenderà un percorso piuttosto che un altro!More...

ott
24
2015

L'inquietudine che ridesta dal sonno

        Il cieco di Gerico mostra l’inquietudine dell’animo umano, quella tensione interiore che fa anelare ad una condizione diversa: dall’essere cieco rassegnato nella mendicanza, all’essere cieco desideroso di trovare luce nel Signore. Non è l’inquietudine vittimistica di chi si ripiega in se stesso e dispera, perché nessuno si accorge di lui, ma è il desiderio di vita buona che fa della vita una ricerca di senso profondo al di là delle ferite o degli errori commessi.

        La consapevolezza della propria fragilità, infatti, può diventare punto di forza per andare incontro all’altro con umiltà di cuore. È quel che accade a quest’uomo divenuto cieco, sappiamo come nella Scrittura la cecità ha un’implicanza spirituale, cieco è l’uomo che vive nel peccato e non ha la Parola di Dio quale luce per il suo cammino.More...

ott
18
2015

L'importanza delle domande

              “Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo!...” (Mc 10, 35-45). Già rivela un programma di vita questa richiesta che Giovanni e Giacomo rivolgono a Gesù, la pretesa di piegare Dio al proprio volere credendo, oltretutto, di avere dei “suggerimenti” da dare a Dio.More...

ott
4
2015

La sponsalità e la Chiesa, la Testimonianza di Francesco d'Assisi

           Introdurre alla contemplazione del Mistero è questo il senso della Missione, il testimone lasciato dal santo di Assisi.

         “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda” ossia che “gli stia di fronte”. Così inizia la Parola di Dio in questa XXVII domenica del Tempo ordinario, giorno in cui quest’anno ricorre la festa del padre san Francesco.

          Il tema sposale si intreccia con la vita del santo di Assisi in quanto esprime il rapporto tra Dio e la Chiesa. Proprio il “mistero grande” dell’amore coniugale raffigura il dono del Signore che non tiene nulla per sé ma tutto regala all’umanità che accoglie.More...

set
27
2015

La questione sull'esclusiva!

         Ci sono alcuni che compiono il bene ma, a dire degli apostoli, non appartengono al gruppo perché “non ci seguiva”. Questa esperienza riportata nel Vangelo (Mc 9, 38-48) di questa XXVI Domenica del tempo ordinario richiama la prima lettura (Num 11, 25-29) ove i giovani si ribellano alla libera azione dello Spirito Santo e invitano Mosè ad impedire ciò. 

           Questione interessante proprio perché l’attitudine ad avere l’esclusiva accomuna l’umanità ed i fedeli di tutti i tempi, non solo la gente dell’Antico e del Nuovo Testamento. La logica di competizione viene a minacciare la Comunione nella Chiesa, divenendo pietra d’inciampo, scandalo, per i credenti e per quanti osservano “da fuori” la vita della Comunità. Tale problematica, in questa pagina del Vangelo, si contestualizza nel discorso iniziale tra i discepoli i quali discutevano,  lungo la via, su chi di loro dovesse essere il più grande.More...

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