Dec
21
2014
Chi è Maria? Oggi il racconto dell’annunciazione (Lc 1, 26-38) ce la presenta attraverso il suo dialogo con l’angelo Gabriele. La proposta che le viene fatta è disorientante, spiazza in quanto si tratta di un nuovo progetto di vita. È turbata Maria, domanda il senso di quella proposta, si chiede come sia possibile che Dio desideri realizzare un così grande progetto per mezzo di lei, che si ritiene “umile” cioè povera.
È il dubbio proprio della fede, potremmo dire necessario proprio perché per affidarsi pienamente bisogna prima dubitare! Se prima non ci fosse il dubbio non ci sarebbe, poi, la fede quale atto di fiducia in Dio.
Ci chiediamo come mai Maria si sia turbata e non eccitata di entusiasmo, considerato che la proposta era quella di concepire un figlio che avrebbe regnato su Israele. La risonanza è commisurata alla sensibilità di Maria, lei non è alla cerca delle parvenze del successo o, tantomeno, del potere. Forse molte ragazze in Israele avranno desiderato potere generare il Messia atteso, sapevano che sarebbe nato da una di loro eppure nessuno si sarebbe aspettato che sarebbe nato in così umili condizioni.
Lei si ferma a chiedere spiegazioni perché sa di essere “serva” cioè di non appartenersi pienamente,ed è per questo che, poi, risponderà con un’affermazione lapidaria: “sono la serva del Signore, si compia in me secondo la tua parola”. Si pensa “serva” e non dominatrice, la sua vita non è volta all’impossessarsi, ma al custodire e dare vita, pensa alla sua vita quale relazione con il Signore.
Questo atteggiamento di fondo le permetterà di vedere la Luce, quella vera, e a non lasciarsi annebbiare dalle luci di questo mondo. I potenti del tempo avrebbero voluto altro, che lei si fosse messa da parte, proprio perché “poco importante”, avrebbe dovuto lasciare spazio a chi contava in quel tempo: scribi, farisei, romani… La luce vera, invece, permea e raggiunge le profondità di chi si affida a Dio, di chi cerca in Lui il suo riparo. È perciò che lei sarà adombrata dalla potenza dell’Altissimo.
Proprio il giorno di Natale ascolteremo dal Vangelo di Giovanni (1, 1ss) che “La luce vera viene nel mondo”, e l’evangelista sottolineerà che si tratta proprio di quella “vera” e ciò perché c’è una luce “non vera”! Nel racconto della creazione Dio separa, a Principio, la luce dalle tenebre e successivamente al quarto giorno pone il sole quale luce per il mondo. La luce che sta a principio che è separata dalle tenebre, è la luce che dà vita e da questa stessa luce attinge il sole. Maria vedrà la luce vera, la riconoscerà obbedendo alle parole dell’angelo, cioè lascerà risuonare dentro di sé quanto Dio le sta consegnando e lo farà vivere.
Maria vergine diventerà feconda, la verginità consiste proprio in questo non appoggiarsi ad uomo ma rimanere pienamente disponibile a Dio. È l’atteggiamento del credente che sa di non essere sorgente ma fecondo nella misura in cui attinge alla fonte che è Cristo. È cosa diversa dalla castità, si potrebbe essere casti ma pieni di sé e chiusi all’opera di Dio. Allo stesso modo una coppia diventa feconda quanto pur avendo già diversi figli non si chiude ad una logica ego-centrica, ma rimane aperta al progetto di Dio, alla proposta che il Signore vuole continuare a fare alla loro vita.
È così che la Luce, quella vera, entra nel mondo. Mentre l’umanità sta alla ricerca di “soli”, il credente scorge le occasioni in cui Dio si rivela. È così che dinanzi alle intemperie della vita, le prove e le ferite, molti cercano di trovare scampo nella fortuna, nella soluzione facile, nella fuga in chissà quale mondo parallelo, ed invece il cristiano trova l’occasione per perdonare, per perseverare, per chiedere con maggiore costanza la grazia del Signore. Per gli uni sono momenti bui per gli altri sono occasioni di speciale apertura alla Luce di Dio. Maria quest’oggi ci preannuncia una Luce nuova, quella che sola può illuminare il nostro mondo. Buona preparazione.