Mar
31
2013
Celebriamo la Pasqua dono di Vita nuova. Qua a Gerusalemme il Sepolcro vuoto dice, come allora, che Cristo è Risorto.
Allo stesso modo nelle nostre esistenze siamo chiamati ad abbandonare i luoghi di morte e volgere lo sguardo ove Cristo ci attende.
Anche per noi la fiamma del Cero pasquale che ora troneggia innanzi al Sepolcro possa significare Desiderio del cielo, desiderio di una Luce che mai si spegne.
L’esperienza pasquale ci libera da quanto vorrebbe impedirci l’espressione piena, anche dalla tentazione di non essere fatti per l’eternità e quindi per la Comunione con Dio, la tentazione di “doverci accontentare”, di essere “meno degli altri” o, ancora, di avere “una vita senza senso”.
Sembrano questi i “discorsi di morte” che facevano tra loro i discepoli diretti ad Emmaus.
Possa questa Pasqua aprirci gli occhi e riscaldare il cuore così come accadde loro.
Mi tornano in mente le parole di don Pino Puglisi, lui uomo semplice che sapeva farci ricordare il Bene per il quale siam fatti: Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma. Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo in noi. Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita.
Possa ciascuno sperimentare la tenerezza di Dio. Shalom aleichem