dic
21
2014

Maria e la fecondità della vita

      Chi è Maria? Oggi il racconto dell’annunciazione (Lc 1, 26-38) ce la presenta attraverso il suo dialogo con l’angelo Gabriele. La proposta che le viene fatta è disorientante, spiazza in quanto si tratta di un nuovo progetto di vita. È turbata Maria, domanda il senso di quella proposta, si chiede come sia possibile che Dio desideri realizzare un così grande progetto per mezzo di lei, che si ritiene “umile” cioè povera.More...

feb
14
2014

San Valentino 2014. Misure anticrisi per festeggiare l’amore!

       Come un orologio svizzero ecco che arriva  puntuale il giorno di San Valentino e sicuramente già da giorni molte coppie vivono dentro una sana inquietudine. Che regalo fare al mio lui o alla mia lei?
         Eccole subito in giro per i negozi a cercare qualche regalo carino oppure su internet per cercare qualche idea o ancora a casa dietro una scrivania per pensare come stupire la persona amata; forza dell’amore che per un attimo ci fa scordare questo periodo di “crisi”, perché diciamocelo, almeno l’amore non deve essere intaccato dalla crisi.
       Papa Francesco continua, grazie a Dio, a “martellarci” amorevolmente con le parole gioia e tenerezza, parole queste che in amore non devono assolutamente mancare.
          La gioia che la persona che amiamo ci dona quando ci è vicina, quando la pensiamo, quando ci parla, la gioia di riconoscerla come Dono di Dio per la nostra vita. La tenerezza poi non le parliamo, penso che sia il sale di un rapporto di coppia, si perché di discorsi più o meno interessanti e di parole siamo continuamente “bombardati” tra TV e social network, ma la tenerezza, quella reale, ce la può dare solo chi ci ama e che ci sta a fianco; proprio cosi,  grazie a Dio, la tecnologia non può sostituire il contatto umano, l’Incontro con l’altroche è “..osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne” (Gen 2,23a), l’abbraccio deve essere reale, non virtuale. More...

feb
14
2014

EL NOVIAZGO UN CAMINO DE AMOR EN EL DESCUBRIMIENTO DEL OTRO.

          Un día, hace tiempo, os encontrasteis por primera vez. Nació entre vosotros una simpatía que, al pasar el tiempo, al ir aprendiendo a conoceros mejor, se ha transformado en cariño, en amor, hasta el punto que  desean hacer un camino juntos para conocerse y crecer en el amor.

         El evangelio nos narra como, en la noche que precedió a su pasión, Jesús reunió a sus discípulos alrededor de una mesa y les abrió su corazón, comunicándoles su testamento espiritual: Este es mi mandamiento: Que os améis unos a otros como yo os he amado. Y añadía inmediatamente: Nadie tiene amor más grande que el que da la vida por sus amigos. Con estas palabras indicaba su muerte cercana subrayando que su entrega sólo tiene sentido desde la perspectiva del amor. Porque ama; porque ama como nadie ha amado, se entrega incluso a la muerte. Porque ama hasta la muerte, quiere que los suyos se amen e incluso cuando sea necesario den la vida por los hermanos como él lo ha hecho. Y llama amigos a quienes aceptan participar de este amor sin medida. Cristo invita a los suyos a formar una sola familia unida en el amor, capaz de mostrar a los hombres de todos los tiempos el amor que Dios nos tiene. Esta es nuestra vocación como cristianos, que, sin embargo, a causa de nuestro egoismo, demasiado a menudo no llega a ser una realidad. More...

feb
13
2014

La palestra degli innamorati. Il fidanzamento: tempo di crescita, di responsabilità e di grazia

            Non sono pochi e neppure di secondaria importanza i cambiamenti intervenuti nel modo oggi diffuso di intendere il fidanzamento: si tratta di cambiamenti che esercitano il loro influsso sia nella valutazione sia nei comportamenti.
Fino ad un recente passato, infatti, esistevano un fidanzamento ufficiale e degli “sponsali”, che caratterizzavano il tempo di avvio risoluto e pubblico verso il matrimonio, comportavano impegni morali e sociali reciproci molto seri anche se non definitivi tra i due fidanzati, coinvolgevano famiglie, amicizie e comunità e si esprimevano con gesti e parole trasmesse dalla tradizione.
           Oggi molto di tutto questo è andato scomparendo e lo stesso termine “fidanzamento” appare spesso come desueto: la relazione di coppia per lo più non si orienta immediatamente al matrimonio; l'amore tra “ragazzo” e “ragazza”, anche nella prospettiva di un eventuale matrimonio, è vissuto molto spesso come un affare privato che riguarda soltanto i due interessati; il tempo del fidanzamento rischia di essere visto semplicemente come una fase di passaggio senza un suo preciso significato che non sia, tutt'al più, quello di preparare quanto è utile per sposarsi; si vanno moltiplicando le coppie che arrivano alla celebrazione delle nozze dopo diversi anni dall'inizio del loro cammino di amore.
         Non mancano in tutto ciò aspetti positivi, quali una maggiore libertà di scelta, una certa autonomia dalle famiglie di origine, una più giusta parità tra uomo e donna. Nello stesso tempo, però, siamo di fronte a modificazioni connesse con la crisi dei valori del matrimonio e della famiglia, la banalizzazione della sessualità, una falsa concezione della libertà, la paura di fronte ad impegni definitivi, una spiccata privatizzazione dell'esistenza, la difficoltà a trovare un'abitazione ed un impiego, l'insufficienza o addirittura la mancanza di adeguati sostegni alla famiglia. In questo contesto, tuttavia, si incontrano giovani disposti a lasciarsi interrogare e accompagnare nella ricerca di un significato più vero da dare al loro fidanzamento. More...

mag
19
2013

Senza azione dello Spirito non c'è Annuncio

      Cinquanta giorni dopo la Resurrezione celebriamo la Pentecoste, il dono dello Spirito Santo sulla Chiesa. Gesù dona lo Spirito Santo già sulla Croce ove “emette il suo Spirito”. Di fatto il dono dello Spirito è l’esperienza pasquale, il giorno senza tramonto che noi cristiani celebriamo per cinquanta giorni, nel tempo pasquale appunto, come ad indicare il tempo della pienezza che in realtà non ha più fine. La Pasqua ha compimento nella Pentecoste cioè quando l’umanità riceve la pienezza della vita, quando la Resurrezione si fa occasione per tutti.
          In primo luogo voglio richiamare due immagini bibliche evocative della presenza dello Spirito: la colomba ed il fuoco. La prima è mite, cioè rispetta senza essere intrusiva, così è della proposta di Dio che viene a temperare la sua Onnipotenza chinandosi verso la sua Creatura. Il fuoco invece mostra tutta l’impetuosità di Dio, una forza che però è passionale cioè fondata sull’Amore, e proprio per questo, se accolto, capace di riscaldare fino ad infiammare, bruciando ogni sorta di impurità, di ostacolo che viene trasformato dalla misericordia di Dio.More...

mag
4
2013

Fare spazio è mostrare il "Sorriso" di Dio

    Il Vangelo di questa domenica (Gv 14, 23-39) continua a rivelare l’umiltà di Dio infatti incontriamo Gesù il quale dice di stare preparando un posto presso il Padre e pertanto non lascia orfani i suoi.
         È interessante questo accostamento, non avere posto è un po’ come restare orfani mancare di un Padre. La paternità di Dio si esprime con il fare spazio, dare posto ai figli, è questa la logica dell’amore. Sorprende pensare che alla sua nascita Gesù non trova un posto, “non c’era posto per loro in un alloggio”, l’umanità deve ancora imparare che cosa significa far posto!
         Ama chi non occupa tutto, ma chi fa spazio all’altro, lo accoglie dentro di sé, nella sua di vita. Così è di Dio che ha fatto spazio nella sua vita, anche nella sua relazione intima ove non c’è più soltanto il Padre, il Figlio e lo Spirito, ora all’interno di questa relazione trova spazio l’intera umanità. Pensiamo “semplicemente” all’Evento dell’Incarnazione, da quando Dio si è incarnato non è più lo stesso! Cioè ha accettato di vincolarsi intimamente con la creatura, di favorire una vicinanza estrema, tanto che ancora oggi quando il popolo dei battezzati si riunisce a celebrare Eucarestia ecco che Lui si rende presente, il popolo ha la capacità di rendere presente Dio.More...

apr
29
2012

Gesù bel Pastore

       In questa quarta Domenica di Pasqua il Vangelo ci porge l'immagine del Bel Pastore. Un'immagine che risponde al bisogno profondo che ogni essere umano porta dentro: il bisogno di relazioni autentiche, vere e non di convenienza, fondate sull’amore per sempre e non sul breve termine.
       Le ferite più profonde sono proprio quelle che scaturiscono dai legami spezzati, dal mancato riconoscimento/rifiuto dell’altro. E questo è ancora più doloroso se accade quando c’è bisogno di un appoggio, di un sostegno da parte dell’altro a motivo della propria fragilità. Ricordo ancora il dolore di una donna che è stata abbandonata dal proprio sposo dopo che hanno scoperto la grave malattia da cui lei era affetta. Si, nel momento in cui il legame ha un peso maggiore, è proprio lì che si ha maggior bisogno di sostegno. More...

mar
16
2012

"LE GIOIE SEMPLICI SONO LE PIU' BELLE..."

         carissimi, la Quaresima ci porta ad un atteggiamento meditativo sul mistero di Dio, mistero che va vissuto e quindi calato nella propria vita....

         forse sembra strano, ma oggi voglio condividere con voi le mie riflessioni soprattutto esperienziali, ma che ci portano a capire Dio o quanto meno la sua volontà su di noi... non è facile, tante volte ci chiediamo cosa Dio voglia da noi, perchè non riusciamo a vedere oltre il "nostro naso", oltre quello che desideriamo, oltre il nostro bisogno.... è anche vero che bisogna desiderare e sognare, perchè è come se vedessimo una luce che ci fa andare avanti così da non lasciarci sopraffare dalle tante preoccupazioni che giorno dopo giorno imbruttiscono ed oscurano i nostri volti...

         noi siamo ad immagine di Dio e come tali impregnati del suo essere, quindi.... lasciamo che il nostro volto si illumini della sua luce e il sorriso doni gioia e speranza agli altri... More...

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