giu
12
2016

Lasciarsi toccare dalla Misericordia

    L’entrare in casa di Simone equivaleva a contaminazione e il chinarsi di una donna su Gesù, toccandolo, significava renderlo impuro.More...

giu
5
2016

Spossessati della morte

    Il Vangelo (Lc 7, 11 - 17) di oggi ci fa assistere ad un evento esemplare, un corteo di morte incrocia un corteo di vita guidato da Gesù e da Lui viene toccato e trasformato in un nuovo corteo di vita che si riorienta verso la città. Anche la lettura dal primo libro dei Re (17, 17ss.) racconta di un episodio in cui il figlio di una vedova di Sarepta di Sidòne ha perso la vita.

    Episodi di morte come quello che in questi giorni ha colpito l’esistenza del tredicenne Michele che investito a Palermo, mentre attraversava la strada, non è sopravvissuto. Sorge spontaneo l’interrogativo su come affrontare la vita che appare necessariamente orientata alla morte, o su che cosa significa tornare a vivere.More...

mar
22
2016

Il potere sulla propria vita

      Oggi, martedì santo, si torna a parlare dell’Amore, quello vero, quello che non viene meno nonostante tutto. L’arte di amare è davvero frutto della maturità dell’essere umano, l’amore insipiente e passeggero di un momento è altra cosa, il part-time utilitaristico equivale più ad un uso reciproco ma non può dirsi amore.

      La cornice in cui se ne parla è quella dell’ultima cena e, in particolare, della ferita che ne deriva.More...

mar
20
2016

Come stare nelle cose della vita

         L’ingresso in Gerusalemme mostra plasticamente come Gesù porta a compimento la sua missione nella storia dell’umanità: da uomo, da umile, da Dio che si china sulla vicenda umana fino a condividerne il peso.

           È un puledro d’asina la cavalcatura che Gesù sceglie per arrivare alla Città in cui sarà fatto Re. L’umile animale che sostiene il cammino dell’uomo, non per la guerra ma per supportarlo nel quotidiano. Gesù mostra una regalità originale e l’onnipotenza pare lasciare spazio alla comunione, alla condivisione e alla misericordia.

         È in questo modo che siamo chiamati ad entrare nella settimana santa che avrà compimento nella Pasqua. More...

dic
8
2015

Maria desiderio di Dio

        Celebrare l’Immacolata concezione di Maria equivale ad entrare nella storia dell’umanità con una prospettiva nuova: se Maria è concepita senza peccato è perché Dio desidera donare la pienezza del perdono ad ogni creatura. La festa di oggi celebra il grande desiderio d’amore che Dio ha per l’umanità.

         È questo il senso della creazione immacolata di Maria, lei nasce senza la ferita della disobbedienza ma ciò non toglie che sarà lei a dare liberamente il proprio assenso alla proposta di Dio.

       Non si tratta certo di determinismo, infatti anche l’umanità significata dalla figura di Eva avrebbe potuto ascoltare ed accogliere il dono di Dio, ma così non è stato. La libertà dell’essere umano è sempre rispettata da Dio e Maria mostra come sia possibile utilizzare la propria esistenza poggiandosi nel Signore e non sulla propria autoreferenzialità.More...

ago
15
2015

Cielo e terra si incontrano

   La fraternità MdS è tornata alla quotidianità, ciascuno nella sua Città, e il Signore continua ad accompagnarci con la sua presenza, lì dove siamo. Lo ricordiamo in modo speciale oggi Solennità dell’Assunzione di Maria al Cielo.

     Certo il ferragosto segna il giorno di riposo per eccellenza, ma è davvero il “tradizionale” sballo della notte di ferragosto a potere raccontare l’uomo? A soddisfare la fame di felicità e di appagamento profondo? Mi pare che continuiamo a porre domande vere a luoghi sbagliati e a caricare di aspettative ciò che di fatto puntualmente si rivela effimero!

      L’uomo contemporaneo continua a cercare il Cielo in una notte d’estate, senza rendersi conto che una notte d’estate è solo una parte, un segmento, di un universo molto più grande. Solo che il puntino, una volta assolutizzato, viene a perdere la sua armonia e bellezza finendo col deludere e l’abbrutire  lo sprovveduto di turno.More...

lug
7
2013

La Comunione e la Fraternità quale missione della Chiesa

  Oggi il Vangelo ci ricorda che l’identità della Chiesa sta nella Missione. La Chiesa è tale perché missionaria, cioè chiamata a farsi comunione, pane spezzato, parola donata, affinché l’altro possa avere vita, vita piena. Oltre a questo aspetto comunionale, la missionarietà della Chiesa ci rimanda ad un aspetto ancora più fondante: se mi scopro figlio di Dio allora riconosco l’altro come fratello!
L’altro non mi è indifferente anche se sconosciuto, è ugualmente figlio di Dio e meritevole di attenzione così come lo sono io. L’esperienza cristiana pertanto, favorisce l’assunzione di una posizione esistenziale di fronte a se stessi, agli altri e al mondo: io sono OK e l’altro è OK, cioè io valgo così come l’altro vale! Condividendo stamane questa risonanza nella Chiesa di Sant’Agnese in Danisinni mi rendevo sempre più conto di come ciascuno è prezioso agli occhi di Dio, nessuno escluso e di come questa verità sia davvero difficile da comprendere quando si sperimenta la vita quale fatica, sofferenza, povertà economica. Pensiamo al grave problema della disoccupazione che investe fasce di giovani in cerca di prima occupazione così come adulti, padri di famiglia, che improvvisamente si ritrovano a perdere il proprio posto di lavoro considerato fino a poco tempo prima “stabile”, ossia garanzia per la propria vita. More...

mar
31
2013

Pasqua, desiderio del Cielo

   Celebriamo la Pasqua dono di Vita nuova. Qua a Gerusalemme il Sepolcro vuoto dice, come allora, che Cristo è Risorto.
             Allo stesso modo nelle nostre esistenze siamo chiamati ad abbandonare i luoghi di morte e volgere lo sguardo ove Cristo ci attende.
             Anche per noi la fiamma del Cero pasquale che ora troneggia innanzi al Sepolcro possa significare Desiderio del cielo, desiderio di una Luce che mai si spegne.   
             L’esperienza pasquale ci libera da quanto vorrebbe impedirci l’espressione piena, anche dalla tentazione di non essere fatti per l’eternità e quindi per la Comunione con Dio, la tentazione di “doverci accontentare”, di essere “meno degli altri” o, ancora, di avere “una vita senza senso”.
             Sembrano questi i “discorsi di morte” che facevano tra loro i discepoli diretti ad Emmaus.
Possa questa Pasqua aprirci gli occhi e riscaldare il cuore così come accadde  loro.
             Mi tornano in mente le parole di don Pino Puglisi, lui uomo semplice che sapeva farci ricordare il Bene per il quale siam fatti: Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma. Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo in noi. Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita.
                                           Possa ciascuno sperimentare la tenerezza di Dio.  Shalom aleichem

 

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