giu
26
2016

L'esistenza è domanda

      La qualità di vita di una persona la si riconosce dalla meta che persegue e questa definisce le priorità che si prefigge, ciò che davvero conta nel cammino. È così che in questa domenica ci viene presentato un passo evangelico (Lc 9, 51 - 62) in cui troviamo Gesù rivolto decisamente verso Gerusalemme.

Non si tratta solo di una connotazione geografica ma di un movente che spinge il quotidiano, malgrado le tante difficoltà, a perseverare fino in fondo. Proprio lì, a Gerusalemme, Gesù troverà lo scontro più grave con la religiosità del tempo.More...

apr
3
2016

Il Rischio della Pasqua

      Abbiamo vissuto un tempo di attesa, quaranta giorno di cammino per arrivare alla meta e da due giorni ci siamo immersi nel triduo pasquale per arrivare, ora, a questa notte in cui abbiamo visto prorompere la Luce della Pasqua.

     Che senso ha tale liturgia così preziosa per noi cristiani? Quale è il significato della Pasqua che ogni anno celebriamo quale centro della nostra vita?

       Ora la Parola ci pone innanzi un luogo: un sepolcro vuoto in cui c’è l’assenza di Dio. Un luogo dove in realtà non possiamo trovare risposte alla nostra vita,  il cristiano è colui che smette di rivolgere il suo sguardo verso il sepolcro vuoto e ascoltando il Maestro si volge alla sua Parola per iniziare un cammino nuovo.More...

mar
24
2016

Vediamo di che ti nutri

        Il racconto dell’Ultima Cena secondo Giovanni (13,12ss.) mostra un aspetto peculiare di quel solenne atto di condivisione che formerà un tutt’uno con il Triduo pasquale, mistero di passione, morte e resurrezione. Proprio la Cena del Signore ebbe a mostrare come l’Amore costituiva il trait d'union e il motivo ultimo della consegna di Gesù: “li amò sino alla fine”.

        La Comunità a cui scrive Giovanni conosce la Cena del Signore ma ha bisogno di approfondirne il significato e di scoprirne il senso ultimo. È pertanto che l’evangelista si sofferma sul gesto della lavanda che in sé racchiude il farsi Pane spezzato da parte di Gesù.More...

mar
13
2016

I punti di vista che donano vita

   Interessante notare che in questa domenica, quinta di Quaresima, la liturgia si soffermi su una pagina del Vangelo (Gv 8, 1-11) così provocante, in cui Gesù dà scandalo ai benpensanti che gli stanno attorno. In realtà loro avevano teso un tranello al Maestro, proprio perché chiedendo se fosse o meno lecito condannare a morte l’adultera in realtà stavano tramando, proprio, la morte di Gesù!

Se Lui avesse risposto di essere favorevole poteva essere denunciato al tribunale romano al quale spettava l’autorità sulla eventuale condanna a morte, se si fosse opposto allora scribi e farisei avrebbero potuto aizzare il popolo contro di Lui perché contrario alla Legge, la quale peraltro prevedeva la lapidazione di chi si fosse opposto ad essa.More...

gen
3
2016

Donare la Luce è accogliere la Luce

      Seconda domenica del tempo di Natale, viviamo ancora il clima di festa segnato dalla nascita del Redentore. Oggi meditando la Parola vogliamo soffermarci su un aspetto consequenziale alla Natività e cioè il dimorare di Dio in questo mondo.

      La prima lettura dal libro del Siracide (24,1-4.12-16 ) ci dà un’indicazione preziosa: «Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine, colui che mi ha creato mi fece piantare la tenda e mi disse: “Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele, affonda le tue radici tra i miei eletti” ». Il dimorare di Dio in mezzo a noi viene dunque raffigurato come una tenda piantata le cui radici sono sparse tra l’umana gente. Non si tratta di una fondazione ben strutturata, come una palificazione volta a costipare il terreno e a rendere ben saldo un fabbricato. Non è un piano di urbanizzazione in calcestruzzo la cui cementificazione offende il Creato.

     No, il presentarsi di Dio assume tutt’altra forma: è un attendarsi. Come a sintonizzarsi con la precarietà del vivere umano volto a continui cambiamenti e all’itineranza. I progetti di vita schematizzati e basati sul dominio e sulla brama di conquista sono fallimentari proprio perché non rispondono all’indole profonda dell’animo umano. L’avventura della vita è ben altra cosa e la ricerca di senso e felicità ha bisogno di una fonte ben diversa per trovare risposta. L’Annuncio missionario non passa, forse, per questo atteggiamento di ascolto continuo del soffio dello Spirito che porta dove Lui vuole?More...

dic
25
2015

Natale: questione di contaminazioni

La Parrocchia Sant'Agnese a Palermo ci offre un esempio di primo Annuncio, ancora più significativo in questo particolare giorno natalizio.       

La Comunità parrocchiale anche quest’anno, come già da 19 anni, si è preparata a celebrare il Natale con una Sacra rappresentazione della Natività quasi ad indicare che  il Mistero celebrato è fatto quotidiano, cioè, Luce che  permette di stare nelle cose di ogni giorno con un’attenzione nuova, una gioia che viene da un Evento ben preciso.More...

dic
8
2015

Maria desiderio di Dio

        Celebrare l’Immacolata concezione di Maria equivale ad entrare nella storia dell’umanità con una prospettiva nuova: se Maria è concepita senza peccato è perché Dio desidera donare la pienezza del perdono ad ogni creatura. La festa di oggi celebra il grande desiderio d’amore che Dio ha per l’umanità.

         È questo il senso della creazione immacolata di Maria, lei nasce senza la ferita della disobbedienza ma ciò non toglie che sarà lei a dare liberamente il proprio assenso alla proposta di Dio.

       Non si tratta certo di determinismo, infatti anche l’umanità significata dalla figura di Eva avrebbe potuto ascoltare ed accogliere il dono di Dio, ma così non è stato. La libertà dell’essere umano è sempre rispettata da Dio e Maria mostra come sia possibile utilizzare la propria esistenza poggiandosi nel Signore e non sulla propria autoreferenzialità.More...

nov
15
2015

Il coraggio della Speranza

        La follia omicida di un gruppo di terroristi viene ancora una volta a ferire, è grande il dolore nel vedere le scene di fuga di gente che scioccata cercava di mettersi in salvo. Quanta barbarie nell’agire dell’uomo, quanto male può abbuiare la dignità di un individuo. Ma il male non può sopraffarci, il timore non può prendere il timone della nostra storia, la paura della morte non può dominare il valore della propria vita.More...

ott
4
2015

La sponsalità e la Chiesa, la Testimonianza di Francesco d'Assisi

           Introdurre alla contemplazione del Mistero è questo il senso della Missione, il testimone lasciato dal santo di Assisi.

         “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda” ossia che “gli stia di fronte”. Così inizia la Parola di Dio in questa XXVII domenica del Tempo ordinario, giorno in cui quest’anno ricorre la festa del padre san Francesco.

          Il tema sposale si intreccia con la vita del santo di Assisi in quanto esprime il rapporto tra Dio e la Chiesa. Proprio il “mistero grande” dell’amore coniugale raffigura il dono del Signore che non tiene nulla per sé ma tutto regala all’umanità che accoglie.More...

set
20
2015

Missione è Mistero

         Gesù parla della sua missione nel mentre che i discepoli si confrontano su chi di loro dovesse essere il primo! Già poco prima era successo qualcosa di analogo: al suo rivelarsi quale Messia che deve affrontare la Croce per poi risorgere, Pietro aveva reagito rimproverandolo, mettendosi innanzi al Maestro.

          Lui, ora (Mc 9, 30-37), ritorna sulla questione perché sa che loro stanno andando, con i loro pensieri, da un’altra parte. Fa una nuova domanda: “Di cosa discutete?”; prima aveva chiesto: “Chi dite che io sia?”. Gesù interpella i suoi discepoli per entrare in relazione profonda, e non formale, con essi. Si, non basta essere compagni di viaggio per conoscere qualcuno, è necessario chiedersi chi è l’altro fino a condividerne i progetti e il modo di stare nelle cose della vita. È grande il desiderio di condividere la sua ricchezza e, di conseguenza, restituire piena dignità ad ogni essere umano. Le domande del Maestro cercano di insegnare l’arte dell’ascolto, i discepoli sono presi, come rapiti, dalla logica del mondo e ne ascoltano le voci: Chi sarà il primo? Come difenderci? Non possiamo perderti perché altrimenti non avremmo più valore!

          L’ascolto vero, invece, ha delle corde differenti, risuona al ritmo del bene, del dono, dell’amore.More...

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